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Press Review

28 • 01 • 2023
Wine News

Su "I Quaderni di WineNews"
Ciacci Piccolomini d'Aragona, Docg Brunello di Montalcino Pianrosso 2018

Il Brunello di Montalcino Pianrosso 2018 ha naso di bella predominanza floreale, con saldo fruttato e cenni speziati a rifinitura. La bocca è decisamente succosa e saporita, di robusta articolazione tannica con leggero e piacevole tocco boisé sul finale. Ciacci Piccolomini d’Aragona, dei fratelli Bianchini, non ha certo bisogno di molte presentazioni. La storia di questa cantina è celeberrima e, soprattutto, la vocazione dei suoi vigneti è tra le più rilevanti dell’intero areale: siamo infatti nel quadrante sud-ovest di Montalcino, nella striscia di vigneti tra i borghi di Castelnuovo dell’Abate e di Sant'Angelo in Colle. Qui, i terreni, sassosi e di medio impasto, ospitano vigne con esposizioni straordinarie.

13 • 05 • 2021
Wine News

Limited edition di Ciacci Piccolomini d’Aragona per la “Brunello Wine Stage”, che promette spettacolo sulle leggendarie strade bianche (19 maggio)

Una limited edition di sole 1.000 bottiglie del Brunello di Montalcino 2016, già da collezione perché espressione di un’annata grandissima, tra le migliori di sempre, e ora anche perché “vestito” con un’etichetta dedicata ad un’icona: la maglia rosa, introdotta nel 1931 da Armando Cougnet, giornalista sportivo de “La Gazzetta dello Sport” ideatrice del Giro d’Italia, e che compie 90 anni come simbolo di quella passione e di quei sacrifici che accomunano le imprese del ciclismo alla produzione di vino. A firmarla è Ciacci Piccolomini d’Aragona, tra le cantine più blasonate, aspettando una delle tappe più attese del Giro d’Italia 2021 dedicata al vino italiano, con arrivo in uno dei suoi territori più famosi: la “Brunello di Montalcino Wine Stage”, la tappa n. 11 Perugia-Montalcino, 162 km di cui 35 sulle leggendarie strade bianche tra i vigneti di Brunello che promettono spettacolo.
Un ritorno non solo della corsa rosa sugli sterrati di Montalcino, ma anche del Brunello in “maglia rosa” con un’etichetta speciale autorizzata da Rcs-Gazzetta dello Sport: nel 2010, per festeggiare l’arrivo della tappa n. 7 Carrara-Montalcino, rimasta negli annali del Giro proprio per la bellezza delle strade bianche, il Brunello della griffe aveva già “indossato” la storica maglia, nel segno della passione di Paolo Bianchini, campione italiano di ciclismo e grande esperto, che, con la sorella Lucia Bianchini, guida la Ciacci Piccolomini d’Aragona, dove un originalissimo “Museo della bicicletta” custodisce autentici cimeli e rarità, tra maglie rosa, gialle e dei campioni del mondo e le loro storiche biciclette, da Francesco Moser a Francesco Casagrande, da Michele Scarponi a Mario Cipollini, da Maurizio Fondriest a Franco Bitossi, da Gianni Bugno ad Ernesto Colnago.
Una nuova limited edition da collezione “a grande richiesta dei nostri numerosi eno-appassionati che sono anche amanti del grande ciclismo”, spiega Bianchini.

20 • 02 • 2020
Wine News

Tradizione ed innovazione, un binomio, o meglio un mantra, che risuona nello storytelling del vino da anni, spesso denso di significato, altre volte meno, ma sono comunque le coordinate su cui si muovono, necessariamente, le cantine del Belpaese. La tecnologia, del resto, è stata fondamentale nella crescita qualitativa di interi territori, messa al servizio sia del lavoro tra i filari che, ancor di più, di quello in cantina, a patto di non perdere il contatto con il sapere costruito nei secoli e che ha reso grandi vini come il Brunello di Montalcino. Dove, non a caso, l’innovazione diventa tecnologica, facendo un salto evolutivo potenzialmente epocale, questa volta non a livello produttivo, ma comunicativo e commerciale, frontiera sempre più importante per le sorti del mondo enoico. Così, dall’incontro tra Ciacci Piccolomini d’Aragona, una delle griffe di riferimento del Brunello di Montalcino, e Microsoft, big dell’informatica, l’esperienza enogastronomica si rinnova e la degustazione diventa virtuale ed interattiva. Tutto passa per Microsoft Teams, piattaforma di collaborazione, messaggistica e video-conferencing capace di mettere in scena una vera e propria “Digital Wine Tasting”, un modo per comunicare e interagire con clienti e wine lovers di tutto il mondo restando in azienda: una piccola innovazione che, se applicata su scala più ampia, può contribuire alla competitività della filiera attraverso dialoghi più agevoli e condivisione di informazioni ovunque e in qualunque momento, tra colleghi e operatori del settore, anche in vigna, in cantina e dalle fiere enogastronomiche.

A far “incontrare” due realtà apparentemente tanto distanti come Ciacci Piccolomini d’Aragona e Microsoft, Si-Net, azienda informatica che offre sistemi integrati per le imprese e gli studi professionali, con cui “abbiamo avviato una vera e propria trasformazione digitale in azienda - spiega, a WineNews, Alex Bianchini, alla guida di Ciacci Piccolomini d’Aragona, al fianco del padre Paolo - e con l’ausilio di Teams cerchiamo di integrare l’uso di nuove tecnologie che ci permettano, oltre che di lavorare in mobilità condividendo documenti e file in maniera dinamica, di guidare una vera e propria degustazione”. La prima, in collegamento da una delle tante sale degustazione della griffe del Brunello con il loft Microsoft di Milano, ha portato nei calici le nuove annate di Rosso, Brunello di Montalcino ed il “365”, nato dalla collaborazione con il Gruppo Meregalli, distributore esclusivo per Italia, Francia e Svizzera delle etichette di Ciacci Piccolomini d’Aragona. “Un digital wine tasting - riprende Alex Bianchini - che permette di essere collegati con qualsiasi utente in Italia o nel mondo. Il nostro progetto è quello di adottate questo tipo di sistema per coinvolgere clienti e fornitori, in più Paesi, vivendo però l’esperienza di una vera degustazione. La tecnologia, in questo senso, può essere di grande beneficio per il business del vino, riducendo i viaggi e risparmiando tempo. Il primo step è quello di operare commercialmente con questa nuova piattaforma - conclude Alex Bianchini - ma è un’esperienza che possiamo pensare di condividere anche con i wine lovers”.

Ma cosa può fare, per le piccole e medie imprese del vino, Teams? Lo abbiamo chiesto a Sofia D’Esposito, responsabile Comunicazione e Marketing di Si-Net, “regista” dell’incontro. “Quello che può fare Teams - spiega Sofia D’Esposito a WineNews - per una qualsiasi impresa, a partire da Ciacci Piccolomini d’Aragona, è incredibile: è uno strumento che permette di condividere, collaborare e comunicare in modi innovativi, e soprattutto di avvicinare le persone ovunque si trovino nel mondo. Si possono fare degustazioni virtuali a distanza e comunicare in tanti modi diversi, dalla chat (che offre la possibilità di tradurre in simultanea i contenuti in più di 40 lingue diverse, ndr) alla collaborazione a più mani su documenti e lavori senza alcun tipo di problema o limite. Specie per chi lavora in mobilità, è uno strumento decisamente utile, che aiuta a velocizzare e semplificare il proprio compito”.

“Siamo orgogliosi di collaborare con un’eccellenza del Made-in-Italy come Ciacci Piccolomini D’Aragona e di sostenerne il percorso di crescita grazie al Cloud Computing. Un’esperienza che dimostra il valore delle nuove tecnologie a supporto delle PMI italiane. Siamo sicuri che, attraverso la piattaforma di collaborazione Teams, questa nuova forma di degustazione digitale potrà dare ulteriore slancio al comparto del Brunello. Per questo abbiamo anche selezionato la cantina toscana tra i casi di trasformazione digitale raccontati all’interno della raccolta di storie di innovazione ‘Ambizione Italia per le PMI’, perché crediamo possa offrire interessanti spunti di formazione e mostrare ad altre aziende del Paese l’importanza del digitale a supporto della competitività. Nel nostro impegno per guidare le PMI verso la trasformazione digitale gioca un ruolo chiave il nostro ecosistema di Partner, che vanta una presenza capillare sul territorio ed expertise qualificate in risposta alle esigenze di diversi settori verticali. La collaborazione tra Microsoft e Si-Net è un esempio emblematico di questa visione, grazie a cui ha potuto prendere vita un progetto semplice ma avanguardistico, che siamo sicuri potrà contribuire alla competitività del territorio”, ha commentato Luba Manolova, Direttore della Divisione Microsoft 365 di Microsoft Italia

03 • 01 • 2019
Wine News

 

15 i vini “perfetti” assaggiati nel 2018 dalla rivista Usa, con 5 etichette bordolesi, 3 da Montalcino, 4 austriaci e poi Champagne, Oregon e Porto

Il 2018 è stato un anno da incorniciare per il vino italiano a livello di critica mondiale, con la “doppietta” al vertice delle classifiche più attese, quelle che, in qualche modo, spostano il mercato, con il Sassicaia 2015 della Tenuta San Guido al vertice della “Top 100” di “Wine Spectator” ed il Nizza Cipressi 2015 di Chiarlo al n. 1 di quella di “Wine Enthusiast”. Ma al vertice assoluto della qualità, a livello di territorio, c’è sempre Bordeaux, seguito da Montalcino.

Almeno a guardare i vini assaggiati nel 2018 e premiati con 100/100, il massimo possibile, dalla stessa “Wine Enthusiast”. Secondo la rivista diretta da Adam Strum (e la cui italian editor è Kerin O’Keefe), delle 15 “perle” enoiche (sugli oltre 24.000 vini assaggiati nell’anno appena passato), ben 5 sono bordolesi, e tutti grandi nomi che, peraltro, confermano la bontà di un’annata 2015 destinata restare nella storia, ovvero Château Ausone 2015 (Saint-Émilion), Château Cheval Blanc 2015 (Saint-Émilion), Château Lafite Rothschild 2015 (Pauillac), Château Margaux 2015 (Margaux) e Château Pétrus 2015 (Pomerol). L’Italia, come già riportato, è rappresentata dal Montalcino, con i 100/100 assegnati al Brunello di Montalcino Riserva 2012 Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro di Ciacci Piccolomini d’Aragona, al Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Conti Costanti, e al Brunello di Montalcino 2013 de Le Chiuse.

Due territori che, dunque, si confermano in vetta al mondo. La sorpresa, in qualche modo, è l’Austria, con ben 4 etichette premiate, di cui 3 dal Land del Burgenland, ovvero il Zwischen den Seen Trockenbeerenauslese Nummer 8 Muscat Ottonel ed il Zwischen den Seen Trockenbeerenauslese Nummer 4 Scheurebe, entrambi annata 2015 ed entrambi della cantina Kracher, ed il Ruster Ausbruch Auf den Flügeln der Morgenröte Welschriesling 2015 di Heidi Schröck, a cui, dal Sud della Stiria, si aggiunge il Trockenbeerenauslese Sauvignon Blanc 2013 di Sattlerhof.

Del club dei 100 punti, ancora, fanno parte l’Estate Vineyard Bonshaw Block Pinot Noir 2016 di Patricia Green Cellars, dall’Oregon, a conferma della crescita qualitativa di una delle regioni del vino mondiale più dinamiche del mondo, e, dal “Vecchio Mondo”, lo Champagne Cuvée Sir Winston Churchill Brut 2008 di Pol Roger, ed il Porto The Stone Terraces Vintage 2016 di W. & J. Graham’s.

30 • 10 • 2018
Wine News

Dall’Alto Adige alla Sicilia, con Piemonte e Toscana al top, tra rossi e bianchi il meglio dell’Italia “da invecchiamento” per il magazine Usa.

 

Continuano ad uscire le classifiche internazionali di fine anno legate al vino, e continuano a premiare il vino italiano. Sono ben 17 le etichette del Belpaese nella “Top 100 Cellar Selections of 2018” di Wine Enthusiast (la cui Italian editor è Kerin O’Keefe), la selezione di quei vini che, secondo i degustatori del magazine Usa, vale la pena lasciare ancora qualche anno in cantina per far esprime loro il massimo potenziale. Una selezione strettissima, visto che questa “Top 100” è il meglio del meglio del 4% dei 23.000 vini assaggiati ogni anno dal team di degustazione. Con il Belpaese che piazza ben tre etichette tra le prime 10, con il Brunello di Montalcino 2013 de Le Chiuse al n. 2 (dietro ad un mostro sacro come Château Lafite Rothschild 2015, al n. 1), il Soave Classico Calvarino 2015 di Piero Pan al n. 6, ed il Brunello di Montalcino Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro Riserva 2012 di Ciacci Piccolomini d’Aragona al n. 8. Una selezione italiana che spazia dall’Alto Adige alla Sicilia (anche se con il classico predominio di Piemonte e Toscana) dai vini rossi ai bianchi, segno di un’Italia del vino sempre più abile, in tanti territori e con tante varietà, ad esprimere vini da invecchiamento. Al n. 13 c’è il Brunello di Montalcino Riserva 2012 di Conti Costanti, seguito al n. 18 dal Barbaresco Rio Sordo Riserva 2013 dei Produttori del Barbaresco, al n. 21 il Barolo Villero 2013 di Oddero, ed al n. 24 il Barolo Bric del Fiasc di Paolo Scavino. A seguire un trio di piemontesi, un terzetto di siciliani, ovvero il Feudo di Mezzo Il Quadro delle Rose 2015 di Tenuta delle Terre Nere, dall’Etna, al n. 27, il Santa Cecilia Nero d’Avola 2013 di Planeta al n. 29, ed il Terre Siciliana Contrada S. Nerello Mascalaese 2016 di Passopisciaro al n. 32.

Posizione n. 34 per il Lessona 2012 di Proprietà Sperino, seguito dal Chianti Rufina Vigneto Bucerchiale Riserva 2013 di Selvapiana al n. 43, e dal Taurasi Lonardo Vigne d’Alto 2012 di Contrade di Taurasi. Si va in Alto Adige, poi, per il Feldmarschall Von Fenner Müller-Thurgau 2016 di Tiefenbrunner, al n. 61, per chiudere il “lotto italiano” con il Vino Nobile di Montepulciano Mulinvecchio 2014 di Contucci, il Chianti Classico Gran Selezione Vigna del Sorbo 2014 di Fontodi al n. 66, ed il Montepulciano d’Abruzzo Villa Gemma Riserva 2012 di Masciarelli, al n. 96.

 

 

Focus – I primi dieci assoluti ed i vini italiani nella “Top 100 Cellar Selections of 2018” di Wine Enthusiasth

1 - Château Lafite Rothschild 2015 Pauillac

2 - Le Chiuse 2013 Brunello di Montalcino

3 - Alpha Omega 2013 Proprietary Red (Napa Valley)

4 -Pol Roger 2008 Cuvée Sir Winston Churchill Brut (Champagne)

5 -W. & J. Graham’s 2016 The Stone Terraces Vintage (Port)

6 - Pieropan 2015 Calvarino (Soave Classico)

7 - Kendall-Jackson 2016 Jackson Estate Outland Ridge Pinot Noir (Anderson Valley)

8 - Ciacci Piccolomini d’Aragona 2012 Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro Riserva (Brunello di Montalcino)

9 - Kistler 2015 Cuvée Cathleen Kistler Vineyard Chardonnay (Sonoma Valley)

10 - Kracher 2015 Zwischen den Seen Trockenbeerenauslese Nummer 4 Scheurebe (Burgenland)

13 - Conti Costanti 2012 Riserva (Brunello di Montalcino)

18 - Produttori del Barbaresco 2013 Rio Sordo Riserva (Barbaresco)

21 - Oddero 2013 Villero (Barolo)

24 - Paolo Scavino 2014 Bric del Fiasc (Barolo)

27 - Tenuta delle Terre Nere 2015 Feudo di Mezzo Il Quadro delle Rose (Etna)

29 - Planeta 2013 Santa Cecilia Nero d’Avola (Noto)

32 - Franchetti–Passopisciaro 2016 Contrada S Nerello Mascalese (Terre Siciliane)

34 - Proprietà Sperino 2012 Lessona

43 - Selvapiana 2013 Vigneto Bucerchiale Riserva (Chianti Rufina)

58 - Contrade di Taurasi–Lonardo 2012 Vigne d’Alto (Taurasi)

61 - Tiefenbrunner 2016 Feldmarschall Von Fenner Müller-Thurgau (Alto Adige)

65 - Contucci 2014 Mulinvecchio (Vino Nobile di Montepulciano)

66 - Fontodi 2014 Vigna del Sorbo Gran Selezione (Chianti Classico)

96 - Masciarelli 2012 Villa Gemma Riserva (Montepulciano d’Abruzzo)

 

23 • 03 • 2018
Wine News

Brunello di Montalcino 2013 Le Chiuse, Brunello di Montalcino Riserva 2012 Ciacci Piccolomini d’Aragona Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro e Brunello di Montalcino Riserva 2012 Conti Costanti: ecco i 100/100 di Kerin O’Keefe (Wine Enthusiast)

 

Celebrata molto meno della 2012, l’annata 2013 del Brunello di Montalcino continua a raccogliere consensi. L’ultimo attestato di quella che, a ben vedere, è destinata a diventare una piccola grande annata, arriva dalla penna di Kerin O’Keefe, italian editor di “Wine Enthusiast”, che ha messo in fila i suoi 10 migliori assaggi, insieme alle 5 migliori Riserve 2012, da cui sono emersi ben 3 punteggi perfetti, quei 100/100 che la wine writer americana, in tutta la sua carriera, aveva assegnato solamente altre 5 volte. Al top, quindi, troviamo il Brunello di Montalcino 2013 Le Chiuse, il Brunello di Montalcino Riserva 2012 Ciacci Piccolomini d’Aragona Vigna di Pianrosso Santa Caterina d’Oro ed il Brunello di Montalcino Riserva 2012 Conti Costanti. Appena un gradino più in basso, tra i Brunello 2013, troviamo l’Altesino Montosoli, con 99 punti, seguito da Baricci, Conti Costanti e Salvioni, con 97 punti. Ed ancora, i Brunello di Montalcino 2013 Pieve Santa Restituta Sugarille, San Polo, Salicutti Piaggione e Castelgiocondo, con 96 punti. Tra i Brunello di Montalcino Riserva 2012, invece, troviamo Padelletti, Le Gode e Gianni Brunelli a quota 96 punti (www.kerinokeefe.com). “Si tratta di un’annata classica - scrive Kerin O’Keefe - i migliori 2013 hanno un notevole potenziale di invecchiamento, come non ho visto da anni. Ho assaggiato 181 dei Brunello appena usciti e ho dato a 112 vini 90 punti o più, con ben 21 che hanno ricevuto 95 punti o più, compreso un punteggio perfetto di 100. I vini migliori sono sorprendenti, con una radiosità che è mancata in molti dei Brunelli più muscolosi, più accessibili e più alcolici a cui ci siamo abituati nelle ultime annate. Il 2013 richiederà pazienza per raggiungere il suo massimo potenziale. A differenza di anni estremamente caldi e secchi, che sono diventati la norma a Montalcino dalla metà degli anni Novanta, il 2013 è stato un tuffo nel passato: un anno fresco, con abbondanti piogge in primavera e la prima parte dell’estate. I viticultori che sono arrivati a settembre con uve sane - continua la O’Keefe - hanno potuto godere del clima mite e soleggiato, e hanno prodotto vini fragranti di medio corpo, carichi di finezza. I migliori sono impeccabilmente equilibrati, con acidità vibrante e tannini fermi ma nobili”.

04 • 01 • 2017
Wine News

Ogni grande magazine del vino che si rispetti, negli ultimi mesi dell’anno, tira le somme, mettendo in fila i migliori assaggi degli ultimi 12 mesi, prendendo in considerazione bottiglie di tutto il mondo, punteggi, emozionalità e ogni sorta di canone e standard. Anche “Wine Enthusiast” lo fa, con tre classifiche diverse, la “The Enthusiast 100”, la “Top 100 Cellar Selections” e la “Top 100 Best Buys”, dove il vino italiano si comporta, da sempre, egregiamente. 
Ma quali sono state le etichette migliori del Balpaese in assoluto, a prescindere dalle diverse chart? L’unica a poter rispondere, è Kerin O’Keefe, italian editor del magazine Usa dal 2013, e diversi libri sui più importanti terroir italiani alle spalle, da “Franco Biondi Santi. The Gentleman of Brunello” a “Barolo and Barbaresco - The King and Queen of Italian Wine”. Il risultato? Una “Top 12” dominata dal Brunello. Alla posizione n. 1 c’è infatti il Brunello di Montalcino Biondi Santi Riserva 2010, con il massimo del punteggio, 100/100, seguito, ex aequo, dal Brunello di Montalcino Baricci Nello Riserva 2010 e dal Brunello di Montalcino Conti Costanti Riserva 2010, con 98 punti.
Quindi, altre 9 etichette tutte a 97 punti: restando nel regno del Sangiovese, ci sono il Brunello di Montalcino Ciacci Piccolomini d’Aragona Pianrosso Riserva 2010, il Brunello di Montalcino Gianni Brunelli Riserva 2010, il Brunello di Montalcino Le Potazzine 2011, il Brunello di Montalcino Poggio di Sotto 2010 ed il Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Riserva 2010. Spazio quindi alle Langhe, con il Barolo Giuseppe Mascarello Villero Riserva 2010 ed il Barolo Cavallotto Vignolo Riserva 2010, ed a due incursioni dal Sud Italia, con il Taurasi Guastaferro Primum Riserva 2006 ed il Terre Siciliane Passopisciaro Contrada R 2013. 

13 • 03 • 2015
Wine News

Trimbach Clos St Hune 2009 (Francia), Chateau Léoville Las-Cases 2012 (Francia), Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2010, Egon Muller Scharzhofberger Riesling Auslese gold kapsel 2013 (Germania), Giuseppe Mascarello & figlio Barolo Monprivato 2010, Dominus Estate Napa Valley 2011 (Usa), Pol Roger Champagne Cuvée Winston Churchill 2002 (Francia), Chateau du Beaucastel Chateauneuf du Pape Hommage à Jacques Perrin 2012 (Francia), Paul & Marie Jacqueson Rully 1er cru La Pucelle 2013 (Francia) e Tenuta Sette Ponti Oreno 2012: ecco, nell’ordine, la “Top 10” de “I Migliori 100 Vini del Mondo scelti da Luca Gardini” 2015, in edicola domani, con una tiratura di oltre 300.000 copie, con “Sport Week”, in abbinamento con il quotidiano sportivo più letto d’Italia, “La Gazzetta dello Sport”, e che WineNews è in grado di anticipare.

Una classifica “made in Italy” diversa, nel concetto, quella curata da Gardini, sommelier “campione del mondo nel 2010” e oggi uno dei palati italiani più apprezzati a livello mondiale, rispetto alle guide “storiche” del panorama italiano, perché offre uno sguardo più internazionale agli appassionati, con gli assaggi dei vini che vengono dai 4 angoli del mondo (e che sta crescendo, nell’interesse degli addetti ai lavori e degli appassionati d’Italia e non solo, nel solco tracciato dalle classifiche storiche come la “Top 100 wines of the year” della rivista Usa “Wine Spectator”, o la “Top 50 wines of the year” di quella Uk “Decanter”).

Se oltre 40, infatti sono i vini del Belpaese, che è il più rappresentato, c’è tanta Francia, ma anche Australia, Argentina, Libano, Sud Africa e Usa, senza dimenticare vere e proprie “eno-novità” come quelle di Brasile, Siria e Regno Unito.

“Con la “Gazzetta” ormai è oltre 2 anni che collaboriamo - spiega, a WineNews, Luca Gardini - è nata “Gazza Golosa”, pagina che esce il venerdì, curata da Pier Bergonzi e Daniele Miccione, su cui ho una mia rubrica che si chiama “Sorseggiando”, e ogni venerdì raccontiamo i vini italiani che ci hanno colpito di più, giocando sull’emozione, perché è quello che accomuna i grandi vini e lo sport, con la Gazzetta che è realmente il giornale più letto d’Italia. Poi da oltre 4 anni faccio questa “top 100” sui vini mondiali, che viene edita in italiano, in inglese, e da quest’anno anche in francese, la porteremo a Vinexpo a Bordeaux. Viene molto seguita, anche dall’estero ci chiedono di poter mandare i campioni, e questo è un buon segno, perché quando vogliono mandarti vini da Paesi come Germania, Stati Uniti, Francia e così via, vuol dire che c’è interesse da parte loro, e questo è una cosa positiva per l’Italia”.

La “Top 100” viene realizzata degustando alla cieca i vini, divisi per tipologie, prendendo in considerazione solo le ultime annate che entrano in commercio, talvolta vere e proprie anteprime, guardando ai grandi territorio del mondo, ma anche con la curiosità di scovare vere e proprie chicche.

 

Focus - Tutti i vini italiani tra “I Migliori 100 Vini del Mondo scelti da Luca Gardini” 2015

Casanova di Neri Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2010

Giuseppe Mascarello & figlio Barolo Monprivato 2010

Tenuta Sette Ponti Oreno 2012

Dal Forno Valpolicella Superiore Monte Lodoletta 2008

Luciano Sandrone Barolo Cannubi Boschis 2010

Marisa Cuomo Furore Bianco Fiorduva 2012

Vietti Barolo Lazzarito 2010

Tenuta San Guido Sassicaia 2011

Le Potazzine Brunello di Montalcino 2010

Sottimano Barbaresco Currà 2010

Ettore Germano Herzù 2012

Argiolas Turriga 2010

Podversic Malvasia 2010

Ciacci Piccolomini d’Aragona Brunello di Montalcino Pianrosso 2010

Polvanera Primitivo di Gioia del Colle 17 Vigneto Montevella 2011

Barone Ricasoli Chianti Classico Gran Selezione Colledilà 2011

La Cerbaiola-Salvioni Brunello di Montalcino 2010

Marroneto Brunello di Montalcino Madonna delle Grazie 2010

Le Piane Boca 2010

Giacomo Conterno Barolo Cascina Francia 2010

Duemani Suisassi 2011

Palari Faro 2009

Ar.Pe.Pe Grumello Riserva del Buon Consiglio 2005

Valentini Trebbiano d’Abruzzo 2010

Castello del Terriccio Lupicaia 2009

Tenuta dell’Ornellaia Masseto 2011

Tramin Terminum Gewurztraminer 2012

Montenidoli Vernaccia di San Gimignano Carato 2010

De Bartoli Marsala Vecchio Samperi Ventennale

Fattoria di Fiorano Fiorano Rosso 2010

Massolino Barolo Vigna Rionda Riserva 2008

Mazzei Castello di Fonterutoli Chianti Classico Gran Selezione 2010

Cortaccia Brenntal Gewurztraminer Riserva 2011

Cantine Ferrari Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2004

Chiappini Guado de Gemoli Bolgheri Rosso Superiore 2011

Elvio Cogno Barolo Bricco Pernice 2009

Caparra e Siciliani Cirò Superiore Riserva Volvito 2010

Di Prisco Fiano di Avellino 2012

Palladino Barolo Parafada 2010

Marchesi Antinori Cervaro della Sala 2012

Ca’ del Bosco Franciacorta Vintage Collection Dosage Zero 2010

Ronco del Gelso Pinot Grigio Sot Lis Rivis 2013

Paltrinieri Leclisse Lambrusco di Sorbara 2013

08 • 02 • 2015
Wine News