L’uomo che porta bottiglie di rosso sull’aereo del Papa, è il produttore del miglior vino italiano 2017. Antonio Fioravante Moretti Cuseri, elegante aretino con 200 paia di scarpe nel guardaroba, ha conquistato il podio del Biwa (Winesider Best Italian Wine Awards) 2017, la classifica dei 50 migliori vini italiani.
Una giuria internazionale, con esperti italiani e da Stati Uniti, Gran Bretagna, Spagna e Giappone, ha stabilito che il vincitore è un rosso toscano, l’Oreno dell’annata 2015. Viene dalla Tenuta Sette Ponti di Castiglion Fibocchi, il paese della Valdarno un tempo famoso per aver custodito i segreti del piduista Licio Gelli e ora per le bottiglie di questo imprenditore della moda, amico di Patrizio Bertelli (Prada) al quale ha ceduto l’azienda Car Shoe, mocassini con pallini artigianali.
Moretti, pur continuando a occuparsi di moda con il figlio Amedeo, ha allargato il suo mondo vinoso. È approdato in Sicilia (a Noto e sull’Etna), e ha esteso la proprietà in Maremma. E a Bolgheri, zona dei Supertuscan, da dove arriva l’Orma, il vino che Francesco ha bevuto sulla rotta Roma-Bogotà. «Al Santo Padre il vino è molto piaciuto, è stato il più apprezzato tra i vini a bordo — assicura il vignaiolo, devoto — le bottiglie sono tutte state svuotate. Ora pensiamo all’Oreno, un concentrato di eleganza dalla straordinaria vendemmia 2015 che ci può far vincere le grandi sfide con i rossi francesi».
Con questo vino nato nel 1999, Moretti aveva già sfiorato la vittoria del Biwa nel 2013 (terzo posto) e nel 2014 (secondo). Sono stati gli americani di Wine Spectator a lanciarlo, inserendolo tra i migliori cinque al mondo (annata 2003). Negli anni è cambiato: resta il Merlot, il Sangiovese è stato sostituito da Cabernet Sauvignon e Petit Verdot.
Questa edizione del premio ideato dal campione dei sommelier Luca Gardini e dal critico Andrea Grignaffini, conferma la supremazia piemontese: 13 i vini in classifica, contro i 10 toscani. Il Barolo di Elvio Cogno si piazza al 4° posto, davanti a una superstar di Montalcino, il Brunello Tenuta Nuova di Casanova di Neri del vignaiolo Giacomo, vincitore nel 2016. La sorpresa sono i vini di montagna.
Ha conquistato la medaglia d’argento (come la sua etichetta) il dolomitico Terlaner Rarity 1991, 25 anni di affinamento. Subito dopo ecco il raffinato Giulio Ferrari Riserva del Fondatore 2006 della famiglia Lunelli. Il Trentino e l’Alto Adige piantano 5 bandierine, una la Val d’Aosta con il Nathan di Ermes Pavese. E dalle alture arriva il lombardo Sassella Rocce Rosse di Arpepe, il Nebbiolo delle Alpi. È l’anno del debutto del Sangiovese di Romagna, con il Torre San Martino di Maurizio Costa.
«L’Emilia Romagna, anche con i vini dolci e le bollicine, è la vera sorpresa del 2017», commenta Gardini. Tra i 50, la pattuglia che ha accompagnato la rinascita enoica d’Italia: il Sassicaia di Tenuta San Guido (7° posto), il Brunello di Biondi Santi (16°), il San Leonardo dell’omonima tenuta (40°), il Turriga di Argiolas (41°) e il Vintage Tunina di Jermann (49°). E infine alcuni fuoriclasse come il Trebbiano di Valentini (9°) e il Barolo Monprivato di Mauro Mascarello (10°), che viene dalla regione del nonno di Bergoglio, un vignaiolo.
Ecco la classifica
Oreno 2015 – Tenuta Sette Ponti – Toscana
Terlaner Rarity 1991 – Cantina Terlano – Alto Adige
Giulio Ferrari Riserva del Fondatore Trentodoc 2006 – Ferrari F.lli Lunelli – Trentino
Barolo Ravera 2013 – Elvio Cogno – Piemonte
Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012 – Casanova di Neri – Toscana
Valtellina Superiore Rocce Rosse Sassella Riserva 2007 – AR.PE.PE. – Lombardia
Bolgheri Sassicaia 2014 – Tenuta San Guido – Toscana
Gewürztraminer Epokale Spätlese 2009 – Tramin – Alto Adige
Trebbiano d’Abruzzo 2013 – Valentini – Abruzzo
Barolo Monprivato 2012 – Giuseppe Mascarello e figlio – Piemonte
Brunello di Montalcino Poggio di Sotto Riserva 2011 – Poggio di Sotto- Toscana
Furore Bianco Fiorduva 2015 – Cantine Marisa Cuomo – Campania
Vin Santo di Vigoleno 2007 – Alberto Lusignani – Emilia Romagna
Vecchio Samperi – Marco de Bartoli – Sicilia
Brunello di Montalcino Pianrosso 2012 – Ciacci Piccolomini d’Aragona – Toscana
Brunello di Montalcino 2012 – Biondi Santi – Toscana
Il Caberlot 2014 – Podere il Carnasciale – Toscana
Vernaccia di Oristano Riserva 1991 – Azienda Vinicola Attilio Contini – Sardegna
Barolo Monvigliero 2013 – Comm. G.B. Burlotto – Piemonte
Barolo Ciabot Tanasio 2013 – Francesco Sobrero – Piemonte
Barolo Parussi 2013 – Massolino Vigna Rionda – Piemonte
Taurasi Riserva Vigna Quintodecimo 2012 – Quintodecimo – Campania
Barolo Margheria 2013 – Azelia – Piemonte
Mossone 2015 – Santa Barbara – Marche
Brunello di Montalcino Riserva 2011 – Le Potazzine – Toscana
Morellino di Scansano Riserva Calestaia 2011 – Roccapesta – Toscana
Gattinara Pietro 2013 – Paride Iaretti – Piemonte
Montevetrano 2015 – Montevetrano – Campania
Nathan 2014 – Ermes Pavese – Valle d’Aosta
Barolo Parafada 2013 – Palladino – Piemonte
Barbaresco Rabajà 2014 – Giuseppe Cortese – Piemonte
Barolo Bricco delle Viole 2013 – Mario Marengo – Piemonte
Barolo Gramolere 2013 – Fratelli Alessandria – Piemonte
Brunello di Montalcino 2012 – Col d’Orcia – Toscana
Arcurìa Etna Rosso 2014 – Graci – Sicilia
Barolo Vigna Rionda Ester Canale 2013 – Giovanni Rosso – Piemonte
Faro 2012 – Azienda Agricola Palari – Sicilia
Barbaresco Pora 2014 – Musso – Piemonte
Romagna Sangiovese Riserva Vigna1922 2013 – Torre San Martino – Emilia Romagna
San Leonardo 2011 – Tenuta San Leonardo – Trentino
Turriga 2013 – Argiolas – Sardegna
Amarone della Valpolicella Ca’ del Lupo 2013 – Azienda Agricola Rizzi Luigino e Claudio – Veneto
Franciacorta Cabochon Brut 2012 – Monte Rossa – Lombardia
Private Cuvée Andreas Huber 2015 – Pacher Hof – Alto Adige
Amarone della Valpolicella Classico Riserva La Mattonara 2006 – Zýmē – Veneto
Franciacorta Berlucchi Palazzo Lana Riserva Satèn 2008 – Guido Berlucchi – Lombardia
Malvasia 2015 – Skerk – Friuli Venezia Giulia
Castelli di Jesi Verdicchio Classico Riserva San Paolo 2015 – Pievalta – Marche
Vintage Tunina 2015 – Jermann – Friuli Venezia Giulia
Kamen Pietra 2015 – Azienda Agricola Zidarich – Friuli Venezia Giulia
Guida ai vini e ai produttori d'eccellenza del 2017 a cura di Luciano Ferraro e Luca Gardini
Nell’ultima edizione del Biwa (la classifica che dal 2012 premia i 50 vini migliori d’Italia), le bottiglie di Montalcino tornano protagoniste. Il vino più votato è il Cerretalto 2010 di Casanova di Neri, la cantina che ha raccolto i massimi punteggi (100/100) dai grandi critici americani come Robert Parker.
Un anno, quello del Biwa, di certezze (con qualche sorpresa). Un elenco in cui «si respira il senso del tempo senza troppe scosse», la stessa sensazione di cui scriveva Goffredo Parise quando tornava nella sua casa sul Piave dopo i viaggi intorno al mondo. Sul filo dei ricordi, ritrovando i sapori di sempre, i vini che si possono riconoscere al primo sorso, come il Sassicaia di Tenuta San Guido, il Vintage Tunina di Jermann, il Turriga di Argiolas. Vecchi amici che si riconoscono al primo sguardo, come il Breg di Gravner, dorato come un tramonto.
L’anno scorso il Barolo aveva conquistato tre posizioni sulle prime quattro con il Monprivato di Giuseppe Mascarello primo classificato, il Brunate di Rinaldi subito dopo e al quarto posto il Parafada di Palladino. Quest’anno Montalcino, forte della magica vendemmia 2010, ottiene anche il quinto posto con il Pianrosso di Ciacci Piccolomini d’Aragona. Stessa annata per il Tenuta Greppo del caposaldo della tradizione Biondi Santi, al ventesimo posto. Accanto a lui i giovani, il Lupi e Sirene delle Ripi (15° posto). Gigliola Giannetti delle Potazzine (25°) seguiti da Ragnaie, Mocali, Poggione, Canalicchio di Sopra e Ciro Pacenti.
Nella secolare sfida a distanza tra Toscana e Piemonte, i Brunello sono 11, 8 i Barolo (Burlotto, Cogno, Giuseppe Mascarello, Sobrero, Rosso, Massolino, Sordo, Bussia Soprana).
Quest’anno l’evento include nel nome lo sponsor, The Wine Insider, neonata cantina su misura per ristoranti. La classifica sarà presentata lunedì prossimo, con i 50 vignaioli in sala, alla Fondazione Cariplo di Milano.
La giuria si è allargata. L’idea del sommelier Luca Gardini e del critico Andrea Grignaffini ha coinvolto, in tre intensi giorni di serrate degustazioni («alla cieca», cioè con le etichette oscurate) tre master of wine: l’inglese Tim Aktin, l’americana Christy Canterbury e il giapponese Kenichi Ohashi. Assieme a loro c’erano la spagnola Amaya Cervera, gli italiani Pier Bergonzi (vice direttore della Gazzetta dello Sport), i critici enoici Daniele Cernilli, Antonio Paolini e Marco Tonelli, oltre a Gardini e a chi scrive.
Tra le sorprese, il debutto (al 13° posto) di Sandy Skerk con la sua fresca e fruttata Malvasia del Carso, nel comune di Duino Aurisina. Quattro posti più sotto si affaccia per la prima volta il Riesling di Ca’ del Baio, firmato nelle Langhe dalla famiglia Grasso. Anche il Barolo di Giovanni Rosso non era mai arrivato nella classifica del Biwa: quest’anno è al posto numero 22. E poi il Lambrusco di Sorbara, quello della famiglia Zucchi: l’esordio per questo vitigno nel Biwa, prova dei grandi passi avanti sul terreno della qualità delle rosse bollicine modenesi (e non solo).
«Questa selezione — spiega l’ex campione del mondo tra i sommelier, Gardini — dimostra che esiste ormai un alto livello di qualità diffuso in tutto il Paese, da nord a sud».
Una conferma anche questa, come lo è il Fiorduva di Marisa Cuomo, il bianco che ha conquistato la giuria con la sua forza amalfitana che odora di albicocca. Ha scalato il secondo posto, risultando primo tra i bianchi. Più a sud svetta il Nero d’Avola Saia di Feudo Maccari, al quarto posto, uno scalino più sotto del Sassicaia versione 2013, un vino che contiene «il respiro del tempo».
LA CLASSIFICA
1 Casanova di Neri – Cerretalto 2010, Brunello di Montalcino Docg
2 Marisa Cuomo – Fiorduva Furore Bianco 2014, Costa d’Amalfi Doc
3 Tenuta San Guido – Sassicaia 2013, Bolgheri Doc
4 Feudo Maccari – Saia 2014, Nero d’Avola, Sicilia Doc
5 Ciacci Piccolomini d’Aragona – Pianrosso S. Caterina d’Oro Riserva 2010, Brunello di M. Docg
6 G.B. Burlotto – Monvigliero 2012, Barolo Docg
7 Damijan Podversic – Bianco Kaplja 2012, Venezia Giulia Igt
8 Duemani – Duemani 2013, Costa Toscana Igp
9 Marco De Bartoli – Vecchio Samperi Solera
10 Terlano – Terlaner I Grande Cuvée 2013, Alto Adige Terlano Doc
11 Alberto Lusignani – Vin Santo di Vigoleno 2006, Colli Piacentini Doc
12 Elvio Cogno – Vigna Elena Riserva 2010, Barolo Docg
13 Skerk – Malvasia 2013, Venezia Giulia Igp
14 Fattoria Zerbina – Scaccomatto 2013, Albana di Romagna Passito, Docg
15 Podere Le Ripi – Lupi e Sirene 2011, Brunello di Montalcino Riserva, Docg
16 Argiolas – Turriga 2012, Isola dei Nuraghi Igt
17 Ca’ del Baio – Riesling 2014, Langhe Doc
18 Mascarello e Figlio – Monprivato 2011, Barolo Docg
19 Sobrero – Pernanno Riserva 2010, Barolo Docg
20 Biondi Santi, Tenuta Greppo – Tenuta Greppo 2010, Brunello di Montalcino Riserva, Docg
21 Castellare di Castellina – I Sodi di San Nicolò 2012, Toscana Igt
22 Giovanni Rosso – Ester Canale Rosso Poderi Vigna Rionda 2012, Barolo Docg
23 Zidarich – Vitovska Kamen, Pietra 2014, Venezia Giulia Igp
24 Gravner – Bianco Breg 2008, Venezia Giulia Igt
25 Le Potazzine – Brunello di Montalcino 2012, Docg
26 Uberti – Quinque Extra Brut 2007, Franciacorta Docg
27 Berlucchi – Guido & c. Palazzo Lana Extreme Extra Brut Riserva 2007, Franciacorta Docg
28 La Scolca -Gavi dei Gavi La Scolca D’Antan 2005, Docg
29 Jermann – Vintage Tunina
30 Ca’ del Bosco – Franciacorta Vintage Collection Dosage Zéro Noir 2006, Docg
31 Le Ragnaie – Brunello V.V. 2011, Brunello di Montalcino Docg
32 Massolino – Vigna Rionda Vigna Rionda Riserva 2010, Barolo Riserva Docg
33 Mocali di Ciacci Tiziano – Vigna delle Radunate Riserva 2010, Brunello di Montalcino Docg
34 Il Poggione – Vigna Paganelli Riserva 2010, Brunello di Montalcino Docg
35 Fratelli Bucci – Villa Bucci Riserva 2013, Castelli di Jesi Verdicchio Docg
36 Torre dei Beati – Bianchi Grilli 2014, Pecorino Abruzzo Doc
37 Franz Haas – Manna 2014, Vigneti delle Dolomiti Bianco Igt
38 Livio Felluga – Terre Alte 2013, Rosazzo Docg
39 Conte Emo Capodilista – Cuore di Donna Daria, bianco da tavola passito
40 Tramin – Terminum 2013, Alto Adige Gewurztraminer Vendemmia Tardiva Doc