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Rassegna Stampa

20 • 02 • 2017

Sabato 18 febbraio si è tenuto a Cagliari un interessantissimo seminario dedicato ad uno dei vini italiani più conosciuti al mondo: sua maestà il Brunello di Montalcino.

La serata curata dalla Fondazione Italiana Sommelier Sardegna ha avuto la collaborazione di diverse aziende che hanno voluto intervenire con le anteprime dell’annata 2012. Relatore della serata Paolo Lauciani, famoso sommelier nazionale, noto al grande pubblico per le sue numerose collaborazioni televisive.

Il Brunello di Montalcino nasce nel 1888 ad opera della famiglia Biondi Santi che ancora detiene lo scettro della tradizione. Diventa D.O.C. nel 1966, per poi divenire la prima D.O.C.G. italiana nel 1980. Abbiamo citato Biondi Santi come tradizione, ma senza l’apporto di Castello Banfi molto probabilmente questo vino non avrebbe avuto grande risonanza internazionale. Banfi rappresenta la modernità: investimenti internazionali, grandi appezzamenti (2830 ha acquistati fra gli ani ‘70 e ‘80) e vini più in linea col gusto internazionale. A proposito di investimenti, nel 1967 comprare un ettaro in questi territori costava l’equivalente di 16.000,00 Euro, oggi il costo medio è di 400.000,00 Euro, un incremento di valore che pochi investimenti riescono a dare. I vigneti dedicati alla D.O.C.G. sono 2.100 ha con 250 produttori di cui 208 imbottigliatori.

Spesso si parla di questo vino in modo generico, non tenendo conto che questo territorio produce diverse nicchie in base alla microzona di produzione e che purtroppo in etichetta non troviamo indicate. Il terreno varia nella conformazione degli strati, alternando galestro, alberese e marne argillose in modo differente. Oltretutto siamo anche in presenza di microambienti climatici determinati da diversi orientamenti e altitudini. Semplicisticamente possiamo dire che a Nord troviamo vini profumati e robusti di corpo, ad Ovest vini saporiti e longevi, a Sud vini che sviluppano alcolicità e ad Est vini schietti dai caratteri profondi. Si è parlato di annate, in particolare quelle a cinque stelle come l’ultima in uscita, ovvero la 2012, ma anche le altre recenti che non sono state inferiori a qualità come 2010, 2007 e 2006. Adesso non ci resta che aspettare di degustare la 2015 ancora in fasce, che è considerata un’altra top. Tornando alla 2012, è stata un’annata caratterizzata da un inverno rigido e nevoso, con primavera relativamente calda e un estate calda con poche precipitazioni.

 

Abbiamo avuto il piacere di testare in anteprima per la Fondazione Italiana Sommelier Sardegna:

Brunello di Montalcino 2012 - Caprili

Brunello di Montalcino Bramante 2012 - San Lorenzo

Brunello di Montalcino 2012 - Tenuta le Potazzine

Brunello di Montalcino Tenuta Nuova 2012 - Casanova di Neri

Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2012 - Tiezzi

Brunello di Montalcino Vigna di Pian Rosso 2012 - Ciacci Piccolomini d’Aragona

Brunello di Montalcino Poggio alle Mura Riserva 2011 - Banfi (annata quattro stelle)

 

Inoltre:

Brunello di Montalcino Vigna del fiore 2011 -Fattoria dei Barbi (annata quattro stelle)

Brunello di Montalcino Poggio al Vento Riserva 2006 - Col d’Orcia

Tutte grandi espressioni del territorio da degustare e da vivere più che da essere raccontate.